Twitter, e con essa il suo patron Elon Musk, ha un nuovo rivale: Threads. A lanciarla è stata Meta, il colosso proprietario di Facebook e Instagram, già in mano a Mark Zuckerberg, suo amministratore delegato e fondatore del primo social network al mondo. “Facciamolo. Benvenuto in Threads”, ha scritto lo stesso Zuckerberg nel suo primo post su Threads. E la nuova piattaforma sembra essere partita al meglio, registrando cinque milioni di abbonati solamente nelle prime quattro ore che sono seguite del suo lancio.
“Abbiamo appena superato i 5 milioni di registrazioni nelle prime quattro ore”, ha scritto Zuckerberg, che dopo altre tre ore ha aggiunto: “Dieci milioni di persone si sono registrate in sette ore”. Numeri da capogiro, che gettano alcune ombre sulla popolarità di Twitter.
Ma che cos’è Threads e come funziona? E soprattutto, ne avevamo bisogno? Attiva in 100 Paesi al mondo, ma non ancora in Europa – poiché se Meta avesse dovuto attendere il via libera di Bruxelles, la partenza sarebbe inevitabilmente slittata di diversi mesi – questa è compatibile sia con iOS di Apple, che con Android di Google. Questa si presenta come la versione testuale di Instagram.
Threads, dunque, sarebbe “uno spazio per aggiornamenti in tempo reale e conversazioni pubbliche”, basato sulle credenziali di Instagram degli utenti. E vedendo le sue funzionalità, ricorda quasi integralmente Twitter: i messaggi di testo potranno avere una lunghezza di massimo 500 caratteri, mentre foto e video di massimo cinque minuti. Al posto dei retweet ci saranno i repost, così come sarà possibile ricondividere i post con nuove citazioni. Agli utenti è offerta la possibilità di gestire totalmente il loro spazio: si potrà dunque segnalare e bloccare altri utenti, o limitare le risposte nel proprio account. Ogni post potrà essere condiviso come storia su Instagram.
Alla realizzazione ha contribuito ActivityPub, un protocollo di reti sociali aperto e decentralizzato: prima di lanciare il nuovo servizio, Meta ha testato Threads con i propri dipendenti, un ristretto gruppo di creators e alcune celebrità. I nuovi utenti, dunque, non troveranno uno spazio vuoto, ma già riempito di alcuni contenuti. “Il nostro piano è lavorare con ActivityPub per dare la possibilità di trasferire i tuoi contenuti su un altro servizio. La nostra visione è che le persone che utilizzano app compatibili saranno in grado di seguire e interagire con le persone su Threads senza avere un account Threads e viceversa, inaugurando una nuova era di reti diverse e interconnesse”, ha scritto la società sul blog.
Riuscirà Threads a superare Twitter nei prossimi mesi? Per Zuckerberg ci vorrà del tempo, “ma penso che sarà un’app di conversazioni pubbliche con oltre 1 miliardo di persone. Twitter ha avuto l’opportunità di farlo ma non è riuscita. Noi speriamo di farlo”, ha scritto in un post. Cosa ne pensa Musk? “È infinitamente preferibile essere attaccati da estranei su Twitter, piuttosto che indulgere nella falsa felicità di Instagram che nasconde il dolore”.
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