La denuncia di Save the Children a 500 giorni dall’inizio del conflitto in Ucraina: “Stop agli attacchi contro i civili”
Sono in media tre al giorno i bambini uccisi o feriti in Ucraina dall’inizio del conflitto. E molti altri sono quelli rimasti così traumatizzati che faticano a dormire o a parlare. A denunciarlo è Save the Children, a 500 giorni dall’inizio della guerra. Dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa, le Nazioni Unite hanno registrato oltre 25mila vittime civili, tra cui 1.624 bambini, di cui 532 morti e 1.092 feriti. In media tre vittime ogni giorno.
Oltre il 90% delle vittime civili è dovuto ad armi esplosive con un’ampia area di impatto, particolarmente letali per i bambini che hanno corpi più piccoli e fragili. Sebbene il numero di vittime tra i minori sia diminuito dallo scoppio della guerra, i bambini in Ucraina continuano a essere uccisi e mutilati. Quest’anno, giugno è stato il mese più letale per i bambini nel Paese: ben 54 hanno perso la vita.
Oltre alla costante minaccia di morte o di lesioni, i bambini ucraini subiscono un forte disagio psicologico a causa degli allarmi per i raid aerei, degli attacchi missilistici e dei bombardamenti che colpiscono il Paese ogni giorno. Per sostenerli, Save the Children gestisce attività di supporto psicosociale presso centri specializzati, dove personale qualificato aiuta i bambini a risocializzare. Secondo l’Ong, la richiesta di supporto psicologico è in aumento: “I bambini iniziano a balbettare, ad avere disturbi del sonno a causa dei ricordi di ciò che è stato. Hanno paura che questi incidenti possano ripetersi”, spiega una psicologa di Save the children a Kharkiv.
Save the Children torna quindi a chiedere a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario e di garantire che i civili e gli edifici civili, in particolare quelli utilizzati dai bambini come case, scuole e ospedali, siano protetti dagli attacchi. “Cinquecento giorni di guerra hanno portato alla morte di oltre 500 bambini in Ucraina”, dice Sonia Khush, Direttore nazionale di Save the Children in Ucraina. “Nessun bambino in Ucraina è al sicuro. Con la minaccia di attacchi missilistici sempre presente, uno stato di costante angoscia è diventato la nuova norma per i bambini. Il rischio per la salute mentale dei bambini e il potenziale di danni a lungo termine non possono essere sottovalutati. Gli edifici civili, tra cui scuole, ospedali e infrastrutture civili, non dovrebbero essere presi di mira secondo le regole della guerra. Questi attacchi devono cessare immediatamente”.
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