Nutriremo il corpo, la mente e il Pianeta. Saremo più veloci e sostenibili a tavola. Ecco quali sono i food trend del 2024
Anno nuovo significa food trend nuovi: ogni anno istituti, aziende, agenzie si riuniscono per cercare di capire cosa mangeremo nel futuro prossimo, quali saranno le tendenze, le motivazioni e le spinte che muoveranno i produttori e i consumatori di tutto il mondo nel settore del food e della ristorazione. Ecco dunque quali saranno i food trend del 2024.
Quando si parla di trend alimentari, il report annuale realizzato da The Whole Foods Market è un must. Sono sempre dieci le tendenze individuate dal Trends Council, composto da oltre 50 membri del team Whole Foods Market tra cui produttori, rivenditori ed esperti culinari: se il 2023 ha visto l’avocado, lo yaupon e i datteri come protagonisti, cosa ci riserverà il 2024?
Per prima cosa, assistiamo a un ritorno alle origini della cucina vegetariana: le complesse alternative alle materie prime animali e i tentativi di ricreare il gusto e la texture di carne e pesce lasciano il posto alla semplicità, alla genuinità e a nuove fonti proteiche, come funghi, noci, legumi e tempeh. Lo stesso vale per le bevande vegetali alternative al latte, molte delle quali saranno costituite solo da due ingredienti.
Il cacao sarà un altro dei grandi protagonisti del 2024, ma con una specifica: bisognerà valorizzare tutti i suoi sottoprodotti, come la polpa.
Sappiamo che il cacao è uno dei cibi in via d’estinzione per via dei cambiamenti climatici, per questo è fondamentale la retorica del non buttare via niente.
La polpa di cacao, solitamente scartata, diventa una materia prima innovativa per realizzare confetture, gelatine e acqua di cacao. Inoltre la polvere di cacao può essere un’ottima alternativa allo zucchero di canna.
Assistiamo anche a un vero e proprio boom del grano saraceno: considerato un eccellente superfood in quanto ricco di proteine, carboidrati, fibre e antiossidanti, e naturalmente privo di glutine, questo pseudo-cereale sarà uno degli ingredienti di punta per il 2024 per muesli e crackers.
Non solo, la sua popolarità crescente si deve anche al fatto che è una coltura che può essere usata come cover crop (coltura di copertura) per proteggere il terreno dall’erosione, controllare le piante infestanti e aumentare la disponibilità degli elementi nutritivi del suolo.
Un’altra tendenza importantissima è quella che vede una gestione più consapevole e responsabile dell’acqua, risorsa preziosissima senza la quale non esisterebbe la vita sul nostro pianeta.
Per questo, brand e aziende stanno cercando, ad esempio, di ricavare l’acqua dai sottoprodotti della frutta che invece verrebbero scartati, oppure di puntare all’agricoltura rigenerativa o all’allevamento di ostriche per filtrare l’acqua e ripristinare gli ecosistemi costieri.
Altri trend interessanti evidenziati dal report sono il finto pesce vegetale in scatola, nuove salse e oli al peperoncino, versioni originali e gourmet di noodles e ramen istantanei, barrette salutiste pensate specificatamente per il benessere femminile, o nuovi caffè o bevande energetiche clean caffeine più salutari.
Per non parlare del trend della Little Treat Culture proveniente da TikTok, ossia concedersi dei piccoli lussi dolci per migliorare l’umore: i brand l’hanno capito e lanceranno nuove tentazioni formato mignon e a porzioni singole, senza sforare il budget e farsi venire i sensi di colpa.
Autenticità, riscoperta delle tradizioni, desiderio di tornare alla natura e ovviamente sostenibilità: queste alcune delle parole d’ordine per il 2024, stando ai trend alimentari e gastronomici individuati da TheFork, insieme all’agenzia creativa Nelly Rodi.
Incertezza e instabilità hanno senz’altro chiuso il 2023 e aperto il 2024. In questo panorama tutt’altro che roseo, c’è bisogno di rassicurazione e autenticità.
Per questo, le persone si rivolgeranno sempre di più a cucine conosciute e riconoscibili, ma anche sincere e umili, che raccontano storie: quindi, sì a osterie, agriturismi, luoghi della tradizione, in cui trovare esperienze culinarie nostalgiche, dove gli chef contribuiscono alla conservazione e all’evoluzione del sapere tradizionale, oppure ristoranti che ci fanno conoscere culture, ricette e tecniche tradizionali di tutto il mondo.
Saranno gli strascichi della pandemia, ma quest’anno più che mai emerge l’intima necessità di ritrovare una connessione con il corpo e la natura.
Il 2024 si aprirà dunque all’insegna di una nutrizione che faccia bene al corpo, alla mente ma anche al pianeta.
Quindi, ecco che il cibo diventa un’esperienza non solo culinaria ma anche sensoriale e spirituale: i ristoranti diventano terapeutici e uniscono cibo e relax, menù sempre più adattivi e inclusivi per chi soffre di intolleranze alimentari, cucina ultra-naturale per esperienze immersive ed esclusive nella natura.
Rimaniamo in tema: sulla scia del punto precedente, la tendenza inerente all’ecosistema evidenzia come ci sia bisogno di prendersi cura del nostro pianeta e di agire ora per innescare un cambiamento.
Come? Sostenendo un “ecosistema” alimentare che sia sano, virtuoso e sostenibile, in tutti i sensi: ambientale, economica e sociale. Aziende, brand e ristoratori in tutto il mondo si stanno muovendo per dare una svolta radicale, abbattendo ogni forma di spreco alimentare e promuovendo la circolarità grazie al riciclo, ingredienti km0 e provenienti da un’agricoltura più sostenibile, e retribuzioni eque per chi produce.
Non solo: a chef e ristoratori si chiede anche un impegno sincero e concreto anche a livello sociale, come il caso di PizzAut, che permette a giovani autistici di lavorare nel mondo della ristorazione.
Infine intrattenimento è stata la parola d’ordine di questi anni tra programmi televisive, piattaforme di streaming e social che ci regalano sempre nuove emozioni.
In quest’ottica, anche la ristorazione si trasforma in uno spettacolo, memorabile e condivisibile: i foodies sono alla ricerca di esperienze eccezionali e immersive, piaceri immediati, sapori nuovi ed esplosivi, collaborazioni inaspettate.
La cultura pop e le tendenze di TikTok spopolano quindi anche nel mondo del food, trasformando la ristorazione in una sorta di parco giochi in cui il confine tra cibo, social media e intrattenimento si assottiglia sempre di più.
A tutto ciò si aggiunge sicuramente l’intromissione sempre più presente della tecnologia nel settore del food, soprattutto dell’intelligenza artificiale per evitare sprechi lungo la filiera, per la personalizzazione delle diete e per migliorare alcuni aspetti ella produzione alimentare.
Altra parola d’ordine sarà contaminazione culturale: i grandi classici della tradizione italiana, francese o asiatica saranno rivisitati con spezie, foglie di tè, frutti tropicali e altri ingredienti non canonici.
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