La petizione online avrebbe raccolto in 24 ore già 12mila firme, “arriviamo a 100 mila nei prossimi giorni, continuiamo fino alle dimissioni“, scrive su Twitter Angelo Bonelli, deputato di Europa Verde
Dopo l’inchiesta di Report che vede Daniela Santanchè, ministra del Turismo, coinvolta in vicende poco trasparenti che riguardano alcune aziende che la stessa donna gestisce, è arrivata la raccolta firme per chiedere le sue dimissioni. La petizione online ha ottenuto in 24 ore già 12mila firme, “arriviamo a 100 mila nei prossimi giorni, continuiamo fino alle dimissioni“, scrive con un messaggio Twitter Angelo Bonelli, deputato di Europa Verde.
“Le condotte di Daniela Santanchè emerse dalle inchieste giornalistiche di Report non sono compatibili con il ruolo di Ministro della Repubblica”.
Durante il servizio di Report, intitolato “Open to Fallimento”, sono stati ascoltati alcuni dipendenti che hanno dichiarato comportamenti scorretti da parte dell’amministrazione. Le aziende in questione sono Visibilia e Ki Group, per conto delle quali la ministra non avrebbe regolato i conti con le varie ditte e con i fornitori, accumulando debiti e lasciando lavoratori senza Tfr. A lanciare la petizione online sono Verdi e Sinistra Italiana. “Le condotte di Daniela Santanchè emerse dalle inchieste giornalistiche di Report – si legge nel testo della petizione – non sono compatibili con il ruolo di Ministro della Repubblica. Ma né lei né Meloni hanno la decenza di capirlo. E allora tocca a noi. Firma anche tu per chiedere le dimissioni di Daniela Santanchè. Le firme raccolte saranno consegnate all’interessata e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni“.
Debiti accumulati, lavoratori senza tfr e bilanci in rosso, queste sono alcune delle accuse rivolte alla Santanchè. Gli esponenti dell’opposizione hanno chiesto formalmente chiarimenti alla ministra. “La Ministra non può trincerarsi dietro al fatto che ha dato mandato ai suoi legali, deve rispondere in Parlamento o dimettersi. Se non lo facesse dovrebbe essere la Meloni a prendere un’iniziativa. In caso contrario le opposizioni dovrebbero presentare una mozione di sfiducia individuale alla ministra”, ha detto il capogruppo dell’Alleanza Verdi.
“Sono tranquilla e rilassata, mi dispiace solo perché mio figlio non può capire”, risponde così la ministra del Turismo alle accuse ricevute e sottolinea: “I responsabili della trasmissione televisiva erano stati preventivamente invitati a evitare di diffondere notizie non veritiere, purtroppo invano. In merito al servizio di Report e alle conseguenti notizie di stampa riportate su alcune testate giornalistiche le suddette notizie risultano prive di corrispondenza con la verità storica“.