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Nuovo naufragio a Lampedusa, tre migranti dispersi

La Guardia costiera è riuscita a portare in salvo 44 persone. Nella sola notte di ieri, 564 migranti sono sbarcati sull’isola

Ancora un naufragio al largo di Lampedusa. Un barchino è affondato nella notte, in area Sar. I militari della motovedetta Cp305 della Guardia costiera sono riusciti a salvare 44 migranti, fra cui 6 donne. Secondo le testimonianze dei superstiti, all’appello mancherebbero 3 compagni di viaggio. I migranti stavano cercando di raggiungere la costa dell’isola proprio come le altre 564 persone che, nella sola notte scorsa, sono sbarcate a Lampedusa, da 14 imbarcazioni diverse.

I migranti provenienti da tutta l’Africa sono salpati dalla Tunisia

I 44 messi in salvo dalla Guardia costiera erano su un barchino di sei metri, affondato poco prima di toccare terra. Trasportati a molo Favarolo all’alba, hanno riferito di essere originari di Burkina Faso, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Sudan e Algeria. Sempre stando alle ricostruzioni dei superstiti, il barchino era salpato da Sfax, in Tunisia, alle 21 di lunedì. Ciascuno di loro avrebbe pagato 3mila dinari libici per la traversata.

Immagine | Crediti ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI – 15giorni.it

All’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, ci sono al momento 620 ospiti. Ieri, con i due traghetti di linea per Porto Empedocle e la nave Dattilo che ha fatto rotta verso Reggio Calabria, sono stati trasferiti circa mille migranti. Oggi, su disposizione della Prefettura di Agrigento, altri 200 verranno imbarcati sulla motonave Galaxy che giungerà in serata a Porto Empedocle. Ma stando alle comunicazioni di Alarm Phone, Ong operativa tra Europa e Nord Africa, altri cinquantanove migranti sarebbero a rischio al largo del Marocco. Tre i morti a bordo. Per tutti loro, Alarm Phone chiede “soccorso immediato“.

Prove di collaborazione tra Italia e Francia

Proprio il tema migranti è stato al centro dell’incontro di ieri, 20 giugno, tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Un bilaterale reso necessario per ricucire il rapporto tra due dei Paesi fondatori dell’Unione europea, incrinato da dichiarazioni e atteggiamenti che per Roma hanno assunto più che altro la connotazione di interferenze in questioni di politica interna ed estera. Oltre che necessario per ritrovare un punto di partenza comune sulla politica europea in tema di migranti, appunto. Dalla posizione francese espressa durante il semestre di presidenza del Consiglio europeo, un patto per una redistribuzione volontaria, Macron si allontana parzialmente, concedendo a Meloni quello che vuole sentire: “Non c’è una buona politica migratoria europea se non c’è una difesa delle nostre frontiere comuni“. Chiede una migliore organizzazione europea Macron, in materia di asilo e immigrazione, per evitare nuovi drammi, evocando anche la necessità di “rafforzare il controllo delle nostre frontiere esterne“. In ogni caso, il presidente francese torna a sottolineare l’importanza di “trovare un giusto equilibrio tra la solidarietà e la responsabilità di tutti i partner Ue“.

Immagine | Crediti ANSA/US FRANCESCO AMMENDOLA – 15giorni.it

Mattarella: “Solidarietà italiana nel rispetto della Costituzione”

E di solidarietà con riferimento all’accoglienza dei migranti ha parlato pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche lui ieri, in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato. Mattarella ha sottolineato l’impegno dell’Italia, nel rispetto della stessa Costituzione: “Da sempre l’Italia è in prima linea nell’adempiere all’alto dovere di solidarietà, assistenza e accoglienza, secondo quanto previsto dalla Costituzione per coloro ai quali venga impedito nel proprio Paese l’effettivo esercizio dei diritti e delle libertà democratiche“. E poi la richiesta, nel messaggio di Mattarella, a non ignorare il dramma di chi è costretto a partire: “Circa 100 milioni di uomini, donne e bambini, in tutti i continenti, sono costretti a lasciare le proprie case per trovare protezione contro la persecuzione, gli abusi, le violenze. Il senso di umanità e il rispetto per i più alti valori iscritti nella Costituzione repubblicana impongono di non ignorare il loro dramma“.

Giulia Echites

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