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Notte di San Lorenzo, le ricette per una cena perfetta sotto le stelle

La notte di San Lorenzo porta con sé da sempre un’aura magica e romantica che affascina e fa trepidare i suoi osservatori, intenti con il naso all’insù a scrutare il cielo, nella speranza che lo spettacolo delle stelle cadenti si manifesti.

Che poi, ad essere precisi, quelle che disegnano una scia luminosa nel cielo non sono stelle, ma pioggia di meteore – meteor shower in gergo astronomico -, in particolare si tratta dello sciame meteorico delle Perseidi.

La Notte di San Lorenzo, perché si festeggia il 10 agosto?

A generare questo fenomeno sono i detriti lasciati dal passaggio della cometa Swift-Tuttle che tra metà luglio e metà agosto transita vicino al Sole. Nell’impatto con l’atmosfera terrestre le sue particelle bruciano per l’attrito e producono una scia luminosa, le famose stelle cadenti.

Foto | Unsplash @Austin Schmid – 15giorni.it

Ma perché proprio il 10 agosto, quando non coincide neanche con il picco dello sciame meteorico? La data in questione ha infatti un retroscena meno romantico e decisamente poco felice, perché il 10 agosto nel calendario cristiano ricorre il martirio di San Lorenzo.

Secondo la leggenda, il santo venne arso vivo su una graticola e bruciando si liberarono in cielo tizzoni ardenti simili a stelle cadenti infuocate. Così si sviluppò la credenza che lo sciame delle Perseidi fosse la testimonianza delle lacrime versate da San Lorenzo durante il martirio.

Per questo le Perseidi vengono anche definite lacrime di San Lorenzo e da qui l’usanza di esprimere un desiderio nella speranza che, con l’intercessione del santo, la richiesta venga ascoltata ed esaudita.

In ogni caso il 10 agosto non è il giorno preciso o migliore per godere dello spettacolo delle Perseidi, quindi scrutate il cielo nelle settimane che precedono e che seguono il 10 agosto e seguite alcuni semplici accorgimenti per propiziare il lieto evento ed esprimere tanti desideri.

Ovviamente se il cielo non è sereno non potete farci niente, quindi incrociate le dita e tenete sotto controllo il meteo. Detto ciò passiamo a quello che è nelle nostre e vostre facoltà: ovvero scappare dalla città e recarsi in luoghi privi di inquinamento luminoso.

Una fuga in montagna è certamente l’ideale, quindi spegnete la luce e iniziate ad abituare l’occhio al buio. Poi, per non farvi sfuggire le stelle cadenti, può essere utile sapere in quale direzione guardare: rivolgete lo sguardo a nord-est, cercate in cielo una W – lì si trova la costellazione di Perseo – e non perdetela di vista.

Cosa mangiare sotto le stelle della notte di San Lorenzo

Per la notte di San Lorenzo consigliamo delle ricette pratiche e facili da mangiare – anche al buio! -, e da preparare in anticipo da portare in tavola quando arrivano gli ospiti.

Foto | La Cucina Italiana https://www.lacucinaitaliana.it/ – 15giorni.it

Anche cibi da stuzzicare allungando semplicemente la mano verso piattini e ciotole, quindi se avete in programma una serata tra amici o romantica sotto le stelle ecco tanti piatti gustosi da cui prendere spunto.

Polpette al profumo di limone

Ad esempio un piatto gustoso sono le polpette al profumo di limone: polpette avvolte nelle foglie di limone che sprigioneranno in cottura un’aroma agrumata, fresca e piacevole.

Per questa ricetta ti serviranno 500g polpa di maiale macinata, 450g polpa di manzo macinata, 75g pane raffermo, 30g Parmigiano Reggiano Dop, 35 pz di foglie di limone biologico, capperi dissalati, limone biologico, latte, olio extravergine di oliva, sale.

Bisogna iniziare con l’impastare le carni con il parmigiano grattuggiato, il pane ammollato nel latte, un cucchiaio di capperi sminuzzati e la scorza grattuggiata di un limone.

Formate poi 35 polpette rotonde e rosolatele in una padella antiaderente a fiamma vivace con un velo di olio per 4-5 minuti, muovendole continuamente.

Dopo di ché scolatele e spruzzatele con succo di limone, avvolgete ogni polpetta in una foglia di limone, fermandola con uno stecchino. Mettetele in una teglia leggermente unta di olio e infornatele a 180°C per 5 minuti circa.

Frittata di albumi e pecorino

Altra ricetta gustosa è la frittata di albumi e pecorino, molto utile se vi sono avanzati gli albumi da altre preparazioni. Per la ricetta della frittata sbattete gli albumi con la panna, pecorino, sale e pepe.
Per questa ricetta ti serviranno 150g di panna fresca, 150g di pecorino semistagionato grattugiato, 12 albumi, olio extravergine di oliva, sale e pepe.
Cuoceteli in una padella antiaderente con un velo di olio a fuoco basso, finché non cominceranno a rapprendersi anche in superficie – serviranno circa 8-10 minuti -.
Infine coprite la frittata con un coperchio e terminate di cuocerla in 3-4 minuti. Servitela decorando a piacere con fiori edibili, ad esempio i fiori di cardo selvatico.

Strudel di zucchine e maionese al curry

Sicuramente invitante è lo strudel di zucchine e maionese al curry: uno strudel salato che racchiude tutta la bontà delle zucchine di stagione da accompagnare alla maionese al curry e zafferano.
Foto | La Cucina Italiana https://www.lacucinaitaliana.it/ – 15giorni.it
Per questa ricetta ti serviranno 200g di zucchine, 200g di cipollotti, 150g di ricotta, 100g di formaggio feta, una confezione di pasta sfoglia rettangolare, un uovo, latte di mandorla non zuccherato, curry in polvere, alloro, salvia, zafferano, limone, olio extravergine d’oliva, olio di semi di girasole, sale e pepe.
Iniziamo partendo dalla preparazione della maionese al curry: frullate 200 gr di latte di mandorla, 2 cucchiai di succo di limone, sale, 2 cucchiaini di curry e 1 bustina di zafferano, aggiungendo a filo 350 gr di olio di semi. Lasciate poi rassodare la maionese in frigo, intanto che preparate il resto.
In alternativa, per una salsa ultra rapida, mescolate una maionese pronta con un cucchiaio di yogurt greco e aromatizzatela con curry e zafferano.
Per quanto riguarda lo strudel iniziate a mondare i cipollotti e tagliarli a rondelle. Lavate le zucchine e riducetele a listarelle, poi cuocete tutto in una padella a fuoco vivo per 10 minuti con 3 cucchiai di olio extravergine, una foglia di alloro e 2 foglie di salvia. Spegnete e salate.
In seguito sbriciolate la feta, mescolatela con la ricotta e le verdure e condite con sale, una macinata di pepe e un filo di olio. Distribuite la metà del ripieno sulla pasta sfoglia, lungo il lato maggiore. Rimboccate la pasta sul ripieno e sigillatene i bordi schiacciandoli con una forchetta. Incidete la superficie con tagli obliqui.
Infine sbattete l’uovo e con esso spennellate lo strudel. Infornatelo a 180°C per 20 minuti circa e servitelo con la maionese al curry e completate a piacere con nastri di zucchina.

Tartufi al gusto di tiramisù

Abbiamo pensato anche a un dolce sfizioso, ovvero i tartufi al gusto di tiramisù, una ricetta di riciclo perché si può recuperare i biscotti rotti e il caffè rimasto nella moka alla mattina.
Per 40 porzioni ci serviranno 150g di mascarpone, 150g di biscotti secchi rotti o avanzati, 40g di zucchero, 20g di caffè, Marsala e cacao amaro.
Per la ricetta dei tartufi al gusto tiramisù iniziate con lo sbriciolare i biscotti secchi il più finemente possibile – utilizzate una grattugia o un pestacarne – e distribuite 5-6 cucchiai di cacao in un vassoio utilizzando un passino.
Lavorate dunque il mascarpone con lo zucchero, il caffè e 1 cucchiaino di Marsala, quindi incorporatevi i biscotti sbriciolati e formate piccole palline, grosse più o meno come ciliegie e rotolatele nel cacao. Appoggiatele su un vassoio e fatele rassodare in frigo per un’ora.
Questa ricetta utilizza in origine degli ingredienti di recupero, i biscotti rotti o rimasti nei sacchetti che non si mangiano più volentieri, anche misti. Raccoglieteli via via in un barattolo, quindi utilizzateli per ricette come questa.
Anche il caffè rimasto nella moka alla mattina può essere conservato e utilizzato freddo per creare dolci o creme: montate pari peso di caffè e zucchero, con una frusta, fino a ottenere una crema, ottima da aggiungere al caffè appena fatto, al posto dello zucchero.
Per preparare questi dolcetti, infine, non si usano né elettricità, né fuoco. Serve solo il frigorifero per il raffreddamento e la eventuale conservazione dei tartufi che, se non consumati tutti, durano ancora per un giorno
Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità

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