Il dato equivale a circa undici bambini morti o scomparsi ogni settimana. Da gennaio 2023 sono arrivati in Italia una media di 428 bambini ogni sette giorni
Sarebbero almeno 289 i bambini morti o scomparsi quest’anno in naufragi sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale, dal Nord Africa all’Europa, Lo stima Unicef, agenzia delle Nazioni Unite impegnata nel supporto umanitario e allo sviluppo dei bambini di tutto il mondo.
Il dato è l’equivalente di circa undici bambini morti o scomparsi ogni settimana, nel viaggio alla ricerca di una vita migliore. Una emergenza che dura da anni: secondo i dati Unicef, inoltre, dal 2018 circa 1.500 bambini sono morti o dispersi mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo centrale. Questo numero corrisponde a 1 su 5 delle 8.274 persone morte o disperse lungo la rotta, secondo i dati del Progetto Migranti Scomparsi dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
Il numero reale potrebbe essere più alto
L’aspetto ancora più drammatico è che il bilancio potrebbe essere più alto. Molti naufragi durante la traversata del Mediterraneo centrale, infatti, non vengono registrati o non lasciano sopravvissuti, rendendo praticamente impossibile verificare il numero reale di bambini morti, che probabilmente è molto più alto, appunto.
Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef, ha dichiarato che “nel tentativo di trovare sicurezza, ricongiungersi con la famiglia e cercare un futuro più speranzoso, troppi bambini si imbarcano sulle coste del Mediterraneo, perdendo poi la vita o risultando dispersi durante il viaggio“. Si tratta, prosegue, di “un chiaro segnale che bisogna fare di più per creare percorsi sicuri e legali per l’accesso dei bambini al diritto d’asilo, rafforzando al contempo le azioni per salvare vite in mare. In definitiva, bisogna fare molto di più per affrontare le cause alla radice che portano in primo luogo i bambini a rischiare la vita“.
Sempre l’Unicef stima che 11.600 bambini – una media di 428 bambini a settimana – sono arrivati sulle coste dell’Italia dal Nord Africa da gennaio 2023. Questo dato rappresenta un aumento di due volte rispetto allo stesso periodo nel 2022, nonostante i gravi rischi che corrono i bambini. La maggior parte dei bambini parte dalla Libia e dalla Tunisia, dopo aver già affrontato viaggi pericolosi da paesi dell’Africa e del Medio Oriente. Nei primi tre mesi del 2023, 3.300 bambini, il 71% di tutti i bambini arrivati in Europa tramite questa rotta, sono stati registrati come non accompagnati o separati dai genitori o tutori legali, esponendoli a maggiori rischi di violenza, sfruttamento e abuso. Le ragazze che viaggiano da sole sono particolarmente esposte alle violenze prima, durante e dopo i loro viaggi.