Tra pensionamenti e ritiri, cresciuti molto dopo la pandemia, i medici di base sono sempre meno. Una carenza che si aggiunge a quella degli infermieri e di diverse figure mediche nel panorama sanitario italiano, già piegato da tagli e risorse economiche insufficienti. Ora, per porre un limite a queste carenze, le circa 7mila guardie mediche che avevano già ‘assunto’ il ruolo di medico di base grazie ad una specifica norma, potranno avere in carico fino a 1000 assistiti – contro gli 850 già previsti – con la proroga di questa fino al 2026. Una mossa voluta per aiutare i tanti cittadini che erano già rimasti senza medico di base. La norma, infatti, era in scadenza alla fine del 2023.
La modifica è stata approvata mercoledì 28 giugno al Senato, grazie ad un emendamento al Dl Enti. Queste figure, precedentemente definite ‘medici del ruolo unico di assistenza primaria con incarico a quota oraria di 24 ore settimanali’, da ora potranno assistere fino a 1000 cittadini.
Ciò, dunque, permetterà di garantire a circa 1.500.000 cittadini in più l’assistenza di base. Ma c’è altro: come confermato da Orazio Schillaci, il ministro della Salute, si punta anche a reclutare medici al di fuori dell’Italia. Sarebbero oltre 2 milioni gli italiani senza medico di base, per ora, secondo la Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). “Sono 650 quelli che potevano seguire normalmente, aumentanti a 850 fino a fine 2023 dal governo precedente e in situazione emergenziale. Con questo emendamento diventano mille fino al 2026”, ha spiegato Silvestro Scotti, segretario generale nazionale della Fimmg. “Abbiamo sostenuto molto questo provvedimento”, ma si lavora anche su altro per porre un freno a questa carenza, ha sottolineato Scotti. “Per esempio aumentare la cifra della corsa per il corso di formazione. Ora è sugli 850 euro, mentre quella delle specializzazioni è sui 2mila“.
Con questo nuovo emendamento, l’obiettivo è quello di rafforzare l’assistenza sanitaria di base in Italia. Inoltre, si rende stabile l’offerta di assistenza della guardia medica. Sulla modifica è intervenuta Tommasa Maio, segretaria nazionale Fimmg Continuità Assistenziale, che ha dichiarato: “Nel quadro di gravi carenze di professionisti che affligge molte aree del Paese, un provvedimento emergenziale come questo è importantissimo per contenere i danni della mancata programmazione. Ora si attende la pubblicazione in Gazzetta”.
Della stessa opinione anche Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. L’emendamento è una “buona notizia, perché consentirà di evitare che milioni di cittadini restino senza medico di famiglia“.
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