Saranno oltre 500mila gli studenti impegnati con gli esami di maturità 2023. Oggi è il momento della toto-traccia per la prova di italiano: D’Annunzio e guerra in Ucraina le scommesse dei ragazzi.
È arrivata, anche quest’anno, la notte prima degli esami di maturità. Da domani, mercoledì 21 giugno, si partirà con la prima prova scritta: italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si tornerà poi alla formulazione tradizionale pre-Covid, e quindi si proseguirà giovedì 22 giugno con la seconda prova, che riguarderà le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto poi un colloquio orale, con date fissate dai singoli istituti, che ha l’obiettivo di accertare il percorso di studio compiuto nell’arco dell’anno da ciascun alunno. Entrambe le prove scritte sono preparate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Quest’anno saranno 536.008 gli studenti coinvolti nelle prove, mentre le commissioni saranno 14mila, per un totale di 27.895 classi. Rispetto al 2022, il totale degli studenti è leggermente in calo. Per la precisione sono 3.670 candidati in meno di quelli della maturità 2022, quando si erano presentati all’esame in 539.678. Saranno complessivamente 521.015 i candidati interni (1.758 in meno di quelli del 2022) e 14.993 candidati privatisti esterni (1.812 in meno dell’anno scorso). Unica eccezione, come avviene ormai da anni, l’aumento significativo del numero di candidati interni degli istituti paritari. In questo caso l’anno scorso i candidati interni erano stati 49.049, quest’anno sono 51.734, cioè 1.685 in più.
Come ad ogni vigilia, il tema più discusso tra i ragazzi è quello della “toto-traccia” del testo di italiano, vale a dire le ipotesi più probabili per la prima prova. Per la maturità 2023 si parla soprattutto di D’Annunzio e Svevo tra gli autori e quanto agli argomenti di attualità domina la guerra in Ucraina. Non mancano poi gli spunti sul tema del digitale con il metaverso e l’intelligenza artificiale. Gli anniversari sono degli “evergreen” e quest’anno si va dagli 80 anni della caduta del fascismo ai 75 dall’entrata in vigore della Costituzione italiana.
Tutto questo emerge da un sondaggio realizzato dal portale Skuola.net che ha registrato le sensazioni dei maturandi. Del campione di 2500 studenti intervistati, il nome per la prova di italiano che ritorna più frequentemente è proprio quello di Gabriele D’Annunzio, indicato da oltre la metà dei ragazzi (52%). Tra le alternative, Giovanni Verga (che però è stato proposto lo scorso anno) e Alessandro Manzoni (di cui ricorre il 150esimo dalla morte), entrambi selezionati da 1 studente su 5. La curiosità è che per Manzoni e D’Annunzio si tratterebbe di un debutto, almeno nelle Maturità del nuovo millennio.
Per quanto riguarda la categoria degli autori in prosa del ‘900, i 100 anni dalla pubblicazione de La Coscienza di Zeno portano Italo Svevo al vertice della classifica, dato per favorito da oltre 4 maturandi su 10. Sul fronte poesia al primo posto, gli studenti piazzano un grande classico: Giuseppe Ungaretti, votato dal 21% degli intervistati.
Per quanto riguarda invece le tracce sull’attualità e la storia, gli studenti propendono da mesi per i 70 anni dalla morte di Stalin (26%), seguiti dai 50 anni dalla morte di Pablo Picasso (14%) e dai 100 anni dalla nascita di Don Milani (14%). Gli 80 anni dalla caduta del Fascismo (datata 25 luglio 1943) sono stati segnalati da quasi 1 studente su 3. Mentre i 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione Italiana (1° gennaio 1948) sono stati indicati da oltre 1 su 5.
Infine l’attualità, che coprirà due tracce della prima prova. L’argomento principe, in questo caso, è la Guerra in Ucraina: ci sarà per 1 maturando su 4. Trova consensi anche una traccia tecnologica, che richieda una riflessione sugli ultimi ritrovati, come il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale nell’era di Chat Gpt, sul quale scommette il 16% dei ragazzi.
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