Si continua a parlare del lascito di Silvio Berlusconi, l’ex leader di Forza Italia scomparso recentemente all’età di 86 anni. Dopo che il testamento è stato reso noto, si è iniziato a discutere di come questo è stato diviso tra figli, familiari e amici. Non è sfuggita, dunque, la corposa quota destinata a Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia. All’Adnkronos ha rilasciato alcune testimonianze a freddo, non nascondendo la sua sorpresa nel venire a conoscenza di questo lascito.
“Questa donazione, totalmente inaspettata, è un gesto d’amore, più che di amicizia, da parte di Silvio Berlusconi. E non è affatto il pagamento del mio silenzio, come dice qualche seminatore impuro di odio pieno di astio”, ha dichiarato Dell’Utri. A quest’ultimo, infatti, sono andati 30 milioni di euro. “Sono davvero sorpreso. Silvio non mi doveva nulla e nulla mi aspettavo. Per me è stato un colpo impressionante. Questa mattina mi ha chiamato il notaio per dirmelo, prima ancora che la notizia finisse sulla stampa. E io sono rimasto basito. Ripeto, è stato un gesto d’amore. Ma ha dato valore dell’amicizia“.
Le parole di Dell’Utri
L’ex senatore di Forza Italia è stato recentemente assolto nel processo riguardante la trattativa Stato-mafia, anche se ha già scontato la sua pena in carcere, dopo essere stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. “Silvio Berlusconi è un modello per tutti e non solo per questo lascito. Era un uomo straordinario. Non so come definirlo, ma ha lasciato una grandezza enorme, ripeto non solo per il gesto”, ha continuato.
Dell’Utri ha poi confessato che anche la sua famiglia è rimasta sorpresa da questo lascito. “Anche loro sono sorpresi, ma più che per la quantità dei soldi per il riconoscimento che dà questo gesto. Questa donazione a me, alla mia persona, non è il pagamento di alcun silenzio. Ma silenzio di cosa? Mi hanno già fatto un grosso danno e continuano, perché io soffro di queste cose, anche se faccio finta di niente. Resisto e lotto. Resisto perché cerco di fare scorrere tutto. Sicuramente Silvio Berlusconi avrà interpellato la sua famiglia prima di decidere questa donazione per me, evidentemente è stato fatto con il loro accordo“.
Dell’Utri ha poi parlato dei ricordi che condivide con Silvio, e dei momenti più belli trascorsi insieme. “La sua grande capacità di entusiasmarsi. Aveva una energia straordinaria anche solo quando mi chiamava, metteva energia, e io adesso ho perso questa energia che mi dava lui. Era un uomo fantastico. Lo conoscevo da 60 anni e tutte le volte che ci vedevamo faceva progetti su tutto e li realizzava, io lo aiutavo. Senza di me lui sarebbe stato sempre Berlusconi, mentre io senza Berlusconi non sarei stato quello che sono”.
I ricordi di Dell’Utri
Dell’Utri risponde a coloro che affermano che questa sarebbe la prova del “pagamento del suo silenzio”. L’11 novembre del 2019, durante il processo trattativa Stato-mafia, nella sua deposizione Berlusconi non rilasciò alcuna dichiarazione. “Su indicazione dei miei avvocati, mi avvalgo della facoltà di non rispondere“, dichiarò al processo. “È meglio che non parlo, meglio, che non dica quello che penso. Ricordo solo che la testimonianza di Berlusconi era stata ritenuta decisiva persino dalla Corte di assise d’appello di Palermo. Qui c’è la vita di Marcello in gioco”, aveva dichiarato al tempo Miranda Ratti, moglie di Dell’Utri, all’Adnkronos, mostrando il suo disappunto.
A queste si aggiunsero anche altre testimonianze, tutte sulla stessa linea. Oggi sembra acqua passata, e le parole di Dell’Utri lo testimoniano: “Chi lo dice non sa cosa sono i valori umani, dell’amicizia, le storie delle persone… E mi fermo qui”.