Istat, diminuiscono ancora le nascite in Italia. Record di ultracentenari

Pubblicato il “Rapporto annuale 2023”. Italiani sempre più vecchi ed età media della maternità 32,4 anni, la più alta in Ue

L’Istat pubblica il “Rapporto annuale 2023” e, tra le altre cose, ci ricorda che l’Italia è ancora nel pieno del cosiddetto “inverno demografico“. Nel primo quadrimestre dell’anno in corso, infatti, le nascite sono state pari a 118mila, in diminuzione (-1,1%) rispetto al 2022 e al 2019 (-10,7%). Per quanto riguarda il 2022, invece, le nuove nascite sono state 393mila, ed è stato un record in negativo, dal momento che per la prima volta dall’unità d’Italia le nascite sono scese sotto le 400mila.

Gli italiani, inoltre, sono sempre più vecchi: oltre il 24% ha più di 65 anni ed è record per gli ultracentenari (22mila), mentre si riduce il numero delle persone tra 15 e 64 anni e dei ragazzi.

Diminuisce anche la fecondità delle donne

Tornando alla diminuzione delle nascite, l’Istat spiega il dato ricorrendo al cosiddetto “effetto struttura“. Il calo delle nascite tra il 2019 e il 2022 (27mila unità in meno), infatti, dipende per l’80% dall’effetto struttura, ovvero dalla minore numerosità e dalla composizione per età delle donne. Il restante 20 per cento è dovuto, invece, alla minore fecondità: da 1,27 figli in media per donna del 2019 a 1,24 del 2022.

Donna in gravidanza con le mani poggiate sulla pancia
Immagine | Unsplash @freestocks – 15giorni.it

Il numero medio di figli per donna in Italia continua a essere fortemente condizionato dalla posticipazione della genitorialità verso età più avanzate, spiega ancora l’Istituto di statistica. Ma l’età media al parto per le donne residenti in Italia, aumentata di un anno dal 2010 al 2020, è stabile negli ultimi due anni e pari a 32,4 anni. Nell’Unione europea, nel 2019, l’età media al parto era risultata di 29,4 anni, mentre nello stesso anno nel nostro Paese era di 31,3 anni, il dato più alto in assoluto tra tutti gli Stati Ue.

In generale, rileva l’Istat, nel nostro Paese prosegue il processo di invecchiamento della popolazione: l’età media è salita da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023 nonostante l’elevato numero di decessi di questi ultimi tre anni soprattutto a causa del Covid (oltre 2 milioni e 150mila, di cui l’89,7% riguardante persone over 65).

Infine, per quanto riguarda i decessi si assiste invece ad una decisa inversione della tendenza negativa che aveva drammaticamente interessato il precedente triennio, quello della pandemia di Covid: sono 232mila i decessi nei primi quattro mesi del 2023, 21mila in meno sul 2022, 42mila in meno rispetto al 2020 e quasi 2mila unità in meno rispetto al 2019.

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