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Giornata mondiale delle patatine fritte: ecco i modi per farle irresistibili

Nell’olio, con un passaggio oppure due, sbollentate e anche al forno. Ecco i modi per fare delle patatine fritte irresistibili nella sua giornata mondiale.
Come si possono fare delle patatine fritte perfette? Ecco i nostri consigli sia per in frittura che al forno, ma prima si incomincia dalla scelta delle patate giuste.
Le migliori varietà per la frittura sono quelle a pasta gialla, che risultano essere compatte, poco farinose e assorbono meno olio durante la cottura. Tra le tipologie raccomandate ci sono le Primura, la Penelope e l’Agria.
Vanno bene anche quelle a buccia rossa, come la Désirée e la Kuroda, ma scegliete sempre quelle grandi e lunghe, calcolando almeno 1 kg di patate per 4 persone.

Il taglio, l’ammollo e gli strumenti per delle patatine fritte perfette

Dopo la scelta bisogna lavare le patate, sbucciarle e tagliarle a bastoncini lunghi almeno 8 cm, a fette, a spicchi o a cubetti; non importa la forma, l’importante è che i pezzi siano tutti della stessa misura.
Foto | Unsplash @Louis Hansel – 15giorni.it
Riponete le patate tagliate in un grande recipiente pieno di acqua fredda e lasciatele in ammollo, cambiando l’acqua di tanto in tanto, per circa 30 minuti, finché l’acqua non risulterà del tutto limpida: in questo modo si elimina l’amido sulla superficie, evitando così che le patate si incollino l’una all’altra durante la frittura. Scolatele e asciugatele molto bene su un canovaccio pulito, per eliminare tutta l’umidità in superficie.
Per quanto riguarda gli strumenti, la friggitrice con il cestello garantisce risultati migliori, ma si può usare anche una grande padella dai bordi alti, preferibilmente in acciaio, di 28-30 cm di diametro.
Riempitela per metà con l’olio e friggete le patate poche alla volta in modo che non si ammassino: per 1 chilo serviranno due turni di frittura. Per un risultato perfetto è necessario anche un termometro a sonda che misuri la temperatura precisa dell’olio.
Infine anche l’olio è importante. Per una buona frittura l’olio deve raggiungere una temperatura di circa 180°C, quindi è meglio usare oli con un punto di fumo – cioè la temperatura intorno alla quale gli oli cominciano a produrre fumoalto, come l’olio di arachide o l’olio di girasole alto oleico. Per friggere un kg di patate ne servono circa 2 litri.

I modi per farle irresistibili

Iniziamo con il modo a fiammifero: affettate le patate con una mandolina, ricavando fette spesse circa 4 mm; riducete le fette a fiammifero, tagliandole con un coltello, poi mettetele in ammollo per 30 minuti.

Foto | Unsplash @Fernanda Martinez – 15giorni.it

Scaldate l’olio a 175‑180 °C; cuocetevi, metà alla volta, le patate per 30 secondi, quindi mescolatele con un mestolo forato e friggetele per circa 5 minuti, mescolando di tanto in tanto, finché non saranno dorate in modo omogeneo. Scolatele su carta da cucina, salatele immediatamente e servitele subito. Sono le più veloci da cuocere ma le più difficili da tagliare ed è il metodo che consente di avere le patatine più sottili e croccanti.

Passiamo al metodo in forno con olio extravergine d’oliva: lavate e pelate le patate, tagliatele a bastoncini di 6‑8 mm di spessore con una mandolina; mettetele in ammollo per 30 minuti.

Per questa cottura potete anche usare le patate novelle (che però non sono adatte alla frittura a immersione). Conditele in un recipiente con 4‑5 cucchiai di olio extravergine di oliva e, a piacere, con spezie in polvere e semi, mescolando bene.

Disponete le patate su una teglia rivestita con carta da forno, senza che si sovrappongano troppo. Infornate a 200 °C per circa 30‑35 minuti, muovendole un paio di volte, così si cuociono in modo più uniforme; dovranno essere dorate in superficie e ben cotte fino al cuore.

Il taglio con la mandolina consente di avere bastoncini uguali e non troppo grossi, per una cottura perfettamente uniforme. Inoltre, condendo le patate prima di cuocerle, gli aromi si fissano meglio e il sapore risulterà poi più intenso. Infine, si può usare l’olio extravergine di oliva, ma in quantitativi decisamente minori rispetto alla frittura per immersione.

I metodi con la buccia e la tripla cottura e a bastoncino con doppia frittura

Il metodo con la buccia e tripla cottura è il seguente: lavate molto bene le patate, eliminando eventuali residui di terra con uno spazzolino. Tagliatele a fette di circa 2 cm di spessore, senza sbucciarle, quindi riducetele in bastoncini con sezione quadrata.

Foto | Unsplash @
Maiqui Cordeiro – 15giorni.it

Sbollentatele per un paio di minuti in acqua bollente, leggermente salata e acidulata con 1 cucchiaio di aceto di vino bianco. Scolatele su carta da cucina, lasciatele intiepidire, quindi raffreddatele in frigorifero per 15 minuti.

Friggetele una prima volta a 140 °C per circa 6‑8 minuti, mescolandole di tanto in tanto; scolatele su carta da cucina e lasciatele raffreddare. Friggetele quindi di nuovo nello stesso olio a 180 °C per 2‑3 minuti, mescolandole di tanto in tanto. Scolate le patate e salatele subito.

La tripla cottura con raffreddamento in frigorifero è una tecnica dello chef Heston Blumenthal del ristorante inglese tre stelle Michelin The Fat Duck, che l’ha messa a punto in tre anni dichiarando di essere «ossessionato dalla ricerca della patatina perfetta». Si ottiene così il massimo della croccantezza esterna e della morbidezza interna, ma il procedimento è lungo e laborioso.

Infine c’è la variante a bastoncino con doppia frittura: tagliate le patate a fette di circa 1 cm di spessore, quindi a bastoncino con sezione quadrata; mettetele in ammollo per 30 minuti. Cuocetele nell’olio a 140 °C per 8‑10 minuti, mescolandole di tanto in tanto, finché non inizieranno ad avere una crosticina leggermente dorata; scolatele su carta da cucina e fatele raffreddare.

Scaldate lo stesso olio, portandolo a una temperatura di 180 °C. Friggete di nuovo le patatine per circa 2 minuti, finché non saranno ben colorite. Asciugatele sulla carta da cucina, salatele subito e servite. Il doppio passaggio in olio è il metodo tradizionale, che garantisce superficie molto croccante e interno fondente.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità

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