Il Tribunale del Riesame di Sassari ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati dell’imprenditore a seguito dell’accusa di abuso edilizio per la costruzione di una villa a Porto Cervo.
Non sembra essere un buon momento per Gianluca Vacchi. Il noto imprenditore e influencer sta facendo parlare di sé per le perdite di quasi due milioni di Kebhouze, il marchio di kebab italiani di cui Vacchi è il socio maggioritario. Ora, a quello della sua catena di fast food si è aggiunto un ulteriore problema. Il Tribunale del Riesame di Sassari ha, infatti, rigettato il ricorso presentato dagli avvocati di Vacchi contro il sequestro della sua villa in costruzione a Porto Cervo. Sequestro arrivato a seguito delle accuse di abuso edilizio.
A darne notizia è il Corriere della Sera, che riporta le parole di Gino Bottiglioni, avvocato difensore dell’influencer di Bologna: “È appena stato emesso il provvedimento di rigetto del nostro ricorso – ha spiegato -: il dispositivo del Tribunale del Riesame conferma dunque il sequestro. Per il momento non è andata bene, ma non conosciamo ancora le motivazioni, che verranno depositate entro 45 giorni. Prima di prendere decisioni su eventuali ricorsi in Cassazione sarà necessario vedere tali motivazioni: le ragioni del sequestro preventivo sono numerose, come numerose sono le censure da noi proposte“.
I problemi legati alla nuova villa di Gianluca Vacchi in Sardegna erano emersi a marzo. La Procura di Tempio Pausania aveva aperto un fascicolo per presunti abusi edilizi nella struttura in costruzione a Pantogia, a Porto Cervo. Il motivo? La villa – si può leggere nel provvedimento di sequestro – ricade in area F3 dello strumento urbanistico comunale ed è sottoposta alla massima tutela ambientale per la presenza di vincolo paesaggistico ambientale.
Con il ricorso respinto, quindi, la villa di Vacchi resta sotto sequestro, in attesa degli sviluppi delle indagini. Il progetto dell’imprenditore bolognese è faraonico. Stiamo parlando di una villa che dovrebbe avere 15 stanze, una discoteca, un campo da padel e 1200 metri quadrati di terrazze. I lavori dovrebbero costare a Vacchi una cifra che si aggira intorno ai 15 milioni di euro. Al momento, però, i cantieri restano “congelati”.
“La vicenda ci è nota e stiamo lavorando con il Comune per dimostrare che non vi è alcun abuso edilizio e che l’edificio è conforme a quanto autorizzato, fermo restando che la contestazione riguarda una porzione molto modesta rispetto alla superficie complessiva della villa”, aveva aggiunto a suo tempo l’avvocato Bottiglioni.
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