Oltre trenta ciclisti sono stati squalificati per “comportamento antisportivo” al Giro Next Gen, il Giro d’Italia dei giovani. Durante la quarta tappa si sono attaccati alle ammiraglie e alle moto, facendo così meno fatica nella dura scalata dello Stelvio
È un episodio davvero scandaloso quello che è accaduto nelle scorse ore al Giro Next Gen, dove parecchi ciclisti in gara sono stati squalificati per “comportamento antisportivo”.
Impegnati nella scalata dello Stelvio, diversi corridori si sono lasciati trainare in salita dalle auto ammiraglie o dalle moto di Polizia e addetti ai lavori, mettendo così in pratica un comportamento ovviamente vietato e fortemente irrispettoso nel confronto di colleghi e appassionati.
Un video amatoriale ha però smascherato gli autori del fatto, portando la giuria del Giro d’Italia riservato ai giovani a comminare squalifiche, penalizzazioni e anche delle ammende.
Come anticipato, il fatto è avvenuto durante la quarta tappa della Corsa Rosa riservata agli Under 23, quella che ha visto il gruppo spostarsi da Morbegno al Passo dello Stelvio nella giornata di mercoledì.
Chiamati a risalire il versante valtellinese del noto passo, diverse decine di ciclisti hanno avuto la brillante idea di attaccarsi alle auto ammiraglie o ad alcune moto che accompagnavano la gara, risparmiandosi così un bel po’ di fatica in alcuni tratti della tappa.
Un comportamento fortemente antisportivo, nonché vietato dal regolamento, e che ha costretto la giuria della corsa a prendere dei provvedimenti molto seri.
Tutti i corridori coinvolti nell’episodio, insieme ad alcuni direttori sportivi, sono stati espulsi dal Giro Next Gen, puniti con 25 punti di penalizzazione nella classifica UCI (la Federazione Ciclistica Internazionale, ndr) e costretti a pagare una multa di circa 100 euro a testa.
Gli atleti coinvolti sarebbero ben 31, di cui diverse decine di italiani, e nessuno di loro ha ovviamente preso parte alla quinta tappa che si è tenuta ieri da Cesano Maderno a Manerba del Garda.
A incriminarli un video amatoriale pubblicato sul web e nel quale è ben visibile l’infrazione commessa dai ciclisti sulle salite dello Stelvio.
A vincere la tappa in questione è stato poi il norvegese della JVD Jumbo-Visma Development Team Johannes Staune-Mittet, il quale ha tagliato per primo il traguardo sulla Cima Coppi, prendendosi anche l’ambita Maglia Rosa (che ha poi difeso anche nella frazione di ieri, ndr).
Questo, invece, l’elenco dei 31 ciclisti squalificati dalla direzione gara:
Blake Agnoletto (ARA), Riccardo Bregoli (Sissio), Luca Franzosi (Sissio), Giovanni Gazzola (Sissio), Tommaso Marocchi (Sissio), Matteo Freddi (Beltrami), Jacopo Di Silviestro (Rostese), Pietro Ferrari (Rostese), Lorenzo Ghirardi (Rostese), Frank Aron Ragilo (Dds), Kevin Pezzo Rosola (General Store), Alfred Bruce Noah Hobbs (Cgf), Marco Manenti (Hoppla’-Petroli), Tijl De Decker (Lotto), Lorenzo Maglia (Mastromarco), Alessandro Venturini (Mastromarco), Alessio Portello (Q36.5), Joshua Amos Gudnitz (Coloquick), Lorents Magnus Nielsen (Coloquick) Riccardo Perani (Interregionale), Luca Collinelli (Technipes), Matteo Montefiori (Technipes), Gidas Umbri (Technipes), Simen Evertsen-Hegreberg (Tir), Nicola Rossi, Filippo Agostinacchio (Beltrami TSA-Tre Colli), Lorenzo Peschi (General Store-Essegibi-F.lli Curia), Artem Shmidt (Hagens Berman Axeon), Davide Persico (Colpack Ballan), Stefano Masoni (Team Technipes #inEmiliaRomagna) e Aivaras Mikutis (Tudor U23).
A loro si uniscono anche i direttori sportivi Matthew Wilson (Ara), Marco Toffali (Sissio), Giuseppe Damilano (Rostese) e Dario Dal Canto (Mastromarco).
Un elenco lunghissimo e che fa di sicuro vergognare i diretti interessati.
La speranza è quella di non dover più assistere a episodi del genere, decisamente dannosi per l’immagine del ciclismo.
Sport faticoso, ma al tempo stesso incredibilmente emozionante.
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