Negli Stati Uniti d’America sta catturando un consenso sempre maggiore, in Europa si sta facendo conoscere. Vediamo cos’è il pickleball, uno sport che trae origini dal tennis e che punta a detronizzare il padel
Avete mai sentito parlare del pickleball? Si tratta di uno sport che oltreoceano, negli Stati Uniti d’America, sta riscontrando un buon successo da qualche anno e che ora sta cercando di permeare sempre di più anche la cultura europea.
Per molti questo nome potrebbe, infatti, non essere una novità, mentre per altri si tratta ancora di un’attività fisica poco conosciuta.
Ciò che pare certo è che il pickleball sembra destinato a guadagnarsi una sempre maggiore fetta di appassionati, praticanti e pubblico nel prossimo futuro, tanto che in molti lo considerano lo sport che potrebbe arrivare addirittura a detronizzare il padel, disciplina ormai tra le più di moda a livello globale.
Capiamo, allora, meglio di cosa si tratta.
Cos’è il pickleball
Il pickleball è uno sport di racchetta nato negli Stati Uniti d’America nel 1965.
Per la precisione, a svilupparlo nello Stato di Washington furono i deputati statunitensi Joel Pritchard, Jordan Steranka, Barney McCallum e Bill Bell, i quali partirono dall’idea di voler inventare un nuovo sport divertente e alla portata di tutti, ma allo stesso tempo impegnativo e competitivo.
Crearono, quindi, le prime regole di base della nuova disciplina e iniziarono a sperimentarla sul campo da badminton presente nel cortile del già citato Joel Pritchard.
Lo fecero utilizzando una pallina di plastica perforata e delle racchette di legno, dando così vita a una diversa versione del tennis, unito a un po’ di badminton, padel e ping-pong.
Pickleball il nome scelto per la nuova disciplina, con il gruppo che trasse ispirazione da Pickle, il cane di Pritchard, il quale era solito rincorrere la pallina.
Essendo uno sport facile da imparare e adatto a tutti, il pickleball iniziò a diffondersi rapidamente in tutti gli Stati Uniti d’America, dove negli ultimi anni è cresciuto di oltre il 35% nel numero di giocatori totali, tanto che oggi nel Paese sono più di tre milioni le persone che praticano questa attività.
Una platea di appassionati non indifferente, per una disciplina ancora relativamente giovane e con ampi margini di crescita.
Il pickleball è, infatti, uno sport dal ritmo veloce e capace di far divertire sia chi si trova in campo che chi osserva dalle tribune, grazie anche a una serie di regole facili da apprendere e comprendere.
Pressoché chiunque, infatti, può iniziare a praticare il pickleball, visto che la dinamica del gioco e la potenza dei colpi è sicuramente molto meno impegnativa rispetto ad altri sport simili come il tennis, da un punto di vista fisico.
Per questo, è considerato uno degli sport più inclusivi al Mondo, tanto da poter essere praticato indistintamente dall’età e anche da persone affette da un handicap motorio.
Così come accade nel padel, il pickleball generalmente si gioca in doppio, seppure non sia vietato scendere in campo anche per sfide individuali.
In questo caso, il ritmo di gioco sarà molto veloce e all’atleta impegnato nella partita sarà richiesta una maggiore preparazione fisica (così da poter coprire l’intero campo da solo, ndr).
Per quanto riguarda l’equipaggiamento, come anticipato all’inizio, per giocare a pickleball tutto ciò che occorre sono una pallina perforata, una racchetta apposita (le cui dimensioni sono a metà tra quelle di una racchetta da ping-pong e da padel, ndr) e un campo.
Quest’ultimo generalmente ha le stesse dimensioni di un omologo da badminton e al centro presenta una rete simile a quella del tennis (tirata a partire dal suolo, ndr).
Snocciolando qualche numero, la rete in questione è lunga 6,7 m e alta 91,44 cm alle estremità e 86 cm al centro, mentre il diametro di una pallina da pickleball varia dai 7 cm ai 7,5 cm, per un peso compreso tra i 22 g e i 26 g.
Il materiale utilizzato per le palline è la plastica, mentre le racchette sono fatte in legno o in un composito materiale high-tech, con lunghezza e larghezza che, combinate, non possono superare i 61 cm.
Per dare inizio a un’azione – e quindi a una partita – occorre battere la pallina muovendo la racchetta dal basso verso l’alto, facendola arrivare nel campo avversario senza che prima rimbalzi nel proprio.
Uno sport in ascesa
Come anticipato, il campo da pickleball è molto simile nella conformazione a un campo da badminton, a uno da tennis o da padel.
Così come accade per gli sport sopra citati, esso presenta, infatti, delle linee di fondo, delle linee laterali, delle linee centrali e un’area di servizio, oltre che una zona di non-volo (non-volley, ndr).
Le dimensioni di un campo vanno dai 6,10 m di larghezza ai 13,41 di lunghezza, per una superficie totale di gioco che deve essere di 10,41 m di larghezza e 19,50 di lunghezza. Tutto intorno al perimetro di gioco è presente, infatti, uno spazio di campo la cui larghezza è 3 m sulla linea di fondo e 2 m su quelle laterali. Una sorta di corridoio perimetrale.
Passando alle regole di base, lo scopo della partita è quella di raggiungere gli undici punti prima dell’avversario (in alcuni casi possono essere quindici o ventuno, ndr), con uno scarto di due punti. Solo così sarà possibile vincere.
La pallina può rimbalzare una sola volta in ogni campo e, ovviamente, deve restare sul terreno di gioco.
Come accade nel tennis, il battitore deve spedire la pallina nell’area di gioco diagonalmente opposta a quella di battuta, permettendo così all’avversario di rispondere.
Nel caso in cui la pallina tocchi la rete, la battuta viene persa, mentre, in caso di doppio, il secondo tentativo spetterà al compagno di squadra.
Il servizio deve, poi, essere eseguito sulla linea di fondo e la pallina non deve finire nell’area detta “kitchen”, ovvero a ridosso della rete, dove vige il divieto di prendere la pallina al volo.
Per segnare un punto bisogna, invece, che si verifichi una di queste tre casistiche: la palla rimbalza due volte nel campo avversario senza essere respinta, la risposta dell’avversario finisce a rete od oltre il perimetro di gioco, l’avversario colpisce la palla al volo nella zona “non-volley”.
Oltre che non poter giocare la pallina di prima, come si dice in gergo, in questa zona i giocatori non possono neppure camminare sulla linea o trovarsi per qualsiasi motivo al suo interno.
A segnare può essere solo la squadra in battuta, con i punti che vengono assegnati a seguito di un colpo vincente o se una squadra commette un fallo (se si commette un errore quando si è titolari del servizio, l’avversario ottiene il diritto a battere, ma non fa punto, ndr).
Queste le regole di base di uno sport che ha poi numerose altre norme da rispettare, con lo scopo finale che è quello di vincere, divertendosi.
Negli USA il pickleball è ormai molto famoso, mentre in Italia è arrivato nel 2018 e ora vanta anche una propria federazione, la FIPick (Federazione Italiana Pickleball).
Essa, insieme all’Associazione Italiana Pickleball, si occupa di promuovere una disciplina che si pone l’obiettivo di diventare uno sport olimpico nei prossimi anni, anche grazie all’organizzazione di tornei di livello internazionale, come l’Italian Open.
Uno sport in espansione e che merita sicuramente di essere seguito con attenzione.