Le scelte del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein di, rispettivamente, non partecipare e presenziare al funerale di Silvio Berlusconi, svolto ieri, mercoledì 14 giugno al Duomo di Milano, celano un significato politico. E le discussioni che hanno preceduto le decisioni di Conte e Schlein possono essere considerate un termometro per determinare lo stato di salute dei due principali partiti di opposizione e quanto salda sia la posizione dei leader stessi.
Il giorno dopo i funerali di Stato, Giuseppe Conte affida a un lungo post su Facebook i motivi della sua assenza: “sarebbe stato ipocrita“, è in estrema sisntesi ciò che dice Conte. E definisce quello che è accaduto su tutte le reti televisive dalla morte di Berlusconi e ieri a Milano un “parossismo celebrativo“. Per Conte, invece, “rispetto è essere sobri e soprattutto coerenti“.
Nel post sulla sua pagina Facebook Conte spiega: “Ritengo una forma di rispetto nei confronti sia del dolore delle persone vicine a Berlusconi che della storia e dei valori che condivido intimamente con la mia comunità politica, il Movimento 5 Stelle, non aver partecipato alla funzione funebre: trattasi di due storie molto distanti e, per molti versi, agli antipodi“.
Una spiegazione che è sembrata necessaria al presidente dei Cinque Stelle dopo le “gratuite ricostruzioni” fatte per commentare l’assenza al funerale. “Ieri sono rimasto in silenzio perché ho ritenuto inopportuna qualsiasi polemica politica mentre si celebravano le esequie. Il rispetto per la morte e per il dolore che provano familiari e persone che hanno amato Silvio Berlusconi sono sacri e il Movimento 5 Stelle lo ha dimostrato esprimendo, con chiarezza, sincero cordoglio verso chi avverte il vuoto doloroso di questa perdita“.
L’idea che l’ex premier lascia intendere, vale a dire che quella di ieri sia stata una decisione presa in armonia e di concerto con tutta la sua “comunità politica”, non convince del tutto. Alla notizia della morte di Berlusconi, infatti, Conte aveva pubblicato un post su Facebook sottolineando come il Cavaliere avesse “contribuito a scrivere pagine significative della” storia politica italiana. “Ha acceso e polarizzato il dibattito pubblico forse come nessun altro, e anche chi lo ha affrontato da avversario politico deve riconoscere che non gli sono mai mancati il coraggio, la passione, la tenacia“, aveva aggiunto. Parole che non lasciavano presagire l’intenzione di non essere presente ai funerali. Parole che, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbero scatenato l’ira nelle chat del M5S. La decisione di Conte di non presentarsi al funerale è arrivata dunque dopo due giorni di trambusto all’interno del Movimento, sempre che di decisione dell’ex premier si possa parlare. Contemporaneamente, ai parlamentari pentastellati veniva chiesto di non partecipare neppure alla trasmissioni televisive che avessero commentato la cerimonia in diretta. I dubbi sul ruolo di leader di Conte e sul rapporto con la sua comunità politica sono a questo punto più che legittimi.
Decisamente meno turbolenta è stata la strada che ha portato Elly Schlein a partecipare alla commemorazione di Silvio Berlusconi. Con lei c’erano anche i capigruppo di Camera e Senato del Partito Democratico, Chiara Braga e Francesco Boccia.”Sempre avversari, ma rimane il rispetto che si deve a un grande protagonista della storia del Paese“, aveva dichiarato la segretaria dem il giorno della morte di Berlusconi, rinviando la direzione nazionale del Partito Democratico, prevista nel pomeriggio stesso.
E anche il giorno dopo la cerimonia nel Duomo di Milano Schlein sembra tirare dritto sulla stessa direzione. In una intervista rilasciata oggi a SkyTg24 infatti, afferma: “Non l’ho mai conosciuto in vita. L’impegno politico di tanti è nato in opposizione al berlusconismo. Oggi al Nazareno mi trovo a esserci io a guidare la comunità democratica. Abbiamo portato rispetto al funerale. Ma non partecipiamo alla beatificazione di Berlusconi. Ricordiamo le leggi ad personam, il conflitto d’interesse. Ricordiamo la mercificazione di tutto. Abbiamo trovato una forzatura inopportuna nel chiedere i tre giorni di lutto nazionale. È naturale che si riservi a persone che hanno unito la Repubblica, caratteristiche che non corrispondono al Berlusconi politico“.
Diversamente da quanto accaduto nel Movimento 5 Stelle, la scelta di partecipare al funerale non sembra avere diviso gli animi all’interno del PD. “Quando provi a cambiare le cose, trovi resistenze dentro e fuori. Abbiamo avuto problemi non piacevoli: abbiamo perso nei ballottaggi alle Amministrative, ma il Pd si è confermato primo partito. Teniamo ma da soli non bastiamo a vincere”, ha dichiarato Schlein sempre a SkyTg24. Ora la segretaria è concentrata sulle prossime elezioni europee: “L’obiettivo è essere primo partito e quindi superare Fratelli d’Italia“. Insomma, per quanto il Partito Democratico abbia vari problemi, i funerali di Berlusconi non sembrano essere stati uno di questi.
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