La stima della diminuzione dei consumi in Italia, per la campagna in corso, è del 7%, peggio altri Paesi Ue. Fino al 15 ottobre sarà possibile distillare le bottiglie in eccesso
La Commissione Ue ha dato via libera a misure straordinarie per sostenere il settore del vino in Europa, in sofferenza a causa dell’inflazione e delle eccedenze. Qual è la principale soluzione proposta dall’esecutivo Ue? Fare la grappa, distillare le bottiglie di vino rimaste invendute.
Cala la sete di vino degli europei
I risultati della vendemmia 2022 sono stati ottimi, ma il dato non trova riscontro con il desiderio di bere da parte dei cittadini europei che invece – secondo un trend riscontrato in diversi Paesi – va diminuendo. Lo scorso anno, la produzione vinicola dell’Unione è cresciuta del 4%, sommandosi alle riserve già superiori del 2% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Se però l’Italia continuerà a seguire il trend mantenuto fino a giugno, la stima del calo dei consumi per la campagna vinicola in corso è pari al 7%.
La situazione si fa ancora più complicata se si guarda ad altri Paesi. Lo stesso dato, infatti, in Spagna tocca il 10%, il 15% in Francia, il 22% in Germania e il 34% in Portogallo. I produttori vinicoli quindi hanno più vino del solito, ma l’Europa non risponde. E la tendenza sembra la stessa anche se si guarda fuori dall’Ue, nello specifico ai Paesi che abitualmente comprano vino dai produttori europei: per il periodo gennaio-aprile 2023, l’export è calato dell’8,5% rispetto all’anno precedente, con la conseguenza che sono aumentate ulteriormente le scorte di bottiglie in Ue.
E così la Commisisone europea ha dato il via libera ad una serie di misure che rendono più flessibili i Programmi Nazionali di sostegno al vino. In particolare, spiega l’esecutivo in una nota, “gli Stati membri potranno ora includere la distillazione di crisi per eliminare l’eccesso di vino dal mercato. Viene inoltre concessa flessibilità nell’attuazione dei Programmi di sostegno al vino”. Stando a quanto detto dalla Commissione, la causa della riduzione dei consumi nel settore vinicolo è da ritrovare “nell’attuale inflazione dei prezzi di alimenti e bevande” oltre alle “difficoltà di mercato durante la pandemia“.
Distillare le bottiglie in eccesso, la solozione supportata dall’Ue
L’invito ai produttori europei (ma solo a quelli di vini che più di tutti faticano a trovare spazio nel mercato) è quindi a distillare, e a produrre grappa o armagnac o metaxa. Nel dettaglio, fino al 15 ottobre 2023, sarà possibile distillare il vino più colpito dalla crisi di mercato nell’ambito dei Programmi di sostegno al vino. Il vino distillato verrà ritirato dal mercato e l’alcol ottenuto potrà essere utilizzato solo per scopi non alimentari, per evitare distorsioni della concorrenza. Si tratta di una misura straordinaria che gli Stati dovranno decidere se adottare, con relativa comunicazione a Bruxelles entro il prossimo 31 agosto.
“I più colpiti sono i vini rossi e rosati di alcune regioni di Francia, Spagna e Portogallo, ma altri vini e/o Stati membri potrebbero incontrare difficoltà simili in alcune regioni di produzione“, dice la Commissione.
Solo qualche giorno fa, l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) aveva diffuso i dati relativi ai consumatori di vino in Italia. A fronte di un aumento dei consumatori di vino del 35% in quindici anni, l’Uiv registrava una diminuzione del 22% dei consumi quotidiani di vino nello stesso periodo di studio, dal 2008 al 2022.