Si chiama James Stephen Donaldson, ha 25 anni e il suo canale è uno dei più seguiti al mondo. Affronta sfide estreme, ma fa anche tanta beneficienza.
Mettersi alla prova con sfide sempre più estreme e potenzialmente pericolose per sé stessi e per gli altri: era questo il tema alla base del canale YouTube The Borderline, che di recente ha sospeso le attività in seguito alla tragica morte di un bambino di cinque anni. Un format portato avanti anche da altri canali e che trova tra i suoi esponenti principali MrBeast, all’anagrafe James Stephen Donaldson, uno degli YouTuber più seguiti al mondo (può contare su 160 milioni di iscritti). Vito Loiacono, Matteo Di Pietro, Giulia Giannandrea e Leonardo Golinelli non hanno mai nascosto di vedere in lui un modello da seguire. Ecco cosa si legge nella descrizione del loro canale (al momento ancora aperto): “La nostra fonte di ispirazione è il grande MrBeast, che in America ha costruito un impero attraverso questo tipo di video”.
A differenziare le challenge portate avanti da MrBeast e dai The Borderline da quelle degli altri YouTuber è il loro costo. Lo YouTuber statunitense, per esempio, è conosciuto per aver messo in palio 456mila dollari destinati al vincitore di un gioco a eliminazione ispirato alla serie tv coreana Squid Game.
Per realizzare un altro video ha affittato un’intera isola, dimostrando di non badare a spese per la realizzazione dei contenuti da portare agli iscritti. Anche i video realizzati dai The Borderline erano tutt’altro che economici e prevedevano l’uso di ingenti somme di denaro per il noleggio di auto di lusso o l’organizzazione di sfide piuttosto elaborate (e spesso pericolose). Anche su quest’ultimo punto l’influenza di MrBeast è ben evidente. Il 25enne è il re di questa tipologia di contenuti e nel corso degli anni ha trascorso 50 ore di fila in Antartide, altre 50 sepolto vivo in una bara, 24 nella foresta pluviale e una giornata intera nel deserto.
C’è però un’altra parte molto importante dell’operato di MrBeast che sarebbe disonesto omettere: la filantropia. Lo YouTuber ha pagato a mille persone ipovedenti un intervento che ha migliorato la qualità della loro vita; ha organizzato una raccolta fondi per aiutare la Arbor Day Foundation a piantare oltre 24 milioni di alberi; ha creato un canale secondario (Beast Philantrophy) i cui guadagni, anche quelli provenienti dalla vendita del merchandise, sono interamente devoluti in beneficienza; ha donato 20mila scarpe ai bambini africani, donato vestiti per una somma totale di due milioni e 700mila dollari, salvato un orfanotrofio, costruito dei pozzi e molto altro ancora.
Forse i quattro ragazzi dietro al canale The Borderline avrebbero dovuto ispirarsi maggiormente a questo lato del loro eroe, lasciando perdere le sfide folli, perlomeno quelle il grado di mettere in pericolo gli altri.
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