Lo studio pubblicato su Nature Medicine: oltre 18mila decessi nel 2022, 61mila in tutto il Vecchio Continente. A rischio soprattutto donne e anziani
L’Italia è il Paese in Europa con più morti causate dal caldo record, oltre 18mila nel 2022. A registrare il triste primato è l’analisi epidemiologica messa a punto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale e pubblicata su Nature Medicine, secondo cui in tutto il Vecchio Continente i decessi dovuti alle temperature bollenti lo scorso anno hanno superato le 61mila.
A rischio i più vulnerabili
A pagare il prezzo più alto del caldo torrido sono state le categorie più vulnerabili della popolazione, a cominciare dagli anziani. Se si guarda all’età e al sesso si rileva infatti un aumento marcato della mortalità nelle fasce più avanzate e soprattutto nelle donne. Si stima siano stati 4.822 i decessi tra gli under 65, 9.226 quelli tra i 65 e i 79 anni e 36.848 tra gli over 79.
I dati hanno rilevato un aumento del 63% in più delle morti nelle donne, per un totale di 35.406 morti premature, ovvero 145 per milione, rispetto ai 21.667 decessi stimati negli uomini (93 per milione), con l’incidenza più alta nella regione del Mediterraneo.
Estate 2022 torrida
Il gruppo di ricercatori internazionali, guidati dall’ISGlobal in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese, ha ottenuto dati sulle temperature e sulla mortalità nel periodo 2015-2022 per 823 regioni in 35 Paesi europei, la cui popolazione totale rappresenta più di 543 milioni di persone. Questi dati sono stati utilizzati per stimare i modelli epidemiologici e prevedere la mortalità attribuibile all’elevata temperatura per ogni regione e settimana del periodo estivo.
L’estate del 2022 è stata una stagione di caldo incessante. I registri mostrano che le temperature sono state più calde della media durante tutte le settimane del periodo estivo. In termini assoluti, dopo l’Italia i Paesi con il maggior numero di decessi attribuibili al caldo sono stati la Spagna con 11.324 casi e Germania con 8.173 casi.
“Il fatto che più di 61.600 persone in Europa siano morte a causa dello stress da caldo nell’estate del 2022 – spiega Hicham Achebak, ricercatore dell’ISGlobal e autore dello studio – suggerisce che le strategie di adattamento attualmente disponibili potrebbero essere ancora insufficienti. L’accelerazione del riscaldamento osservata negli ultimi dieci anni sottolinea l’urgente necessità di rivalutare e rafforzare in modo sostanziale i piani di prevenzione, prestando particolare attenzione alle differenze tra i Paesi e le regioni europee, nonché ai divari di età e di genere, che attualmente segnano le differenze di vulnerabilità al calore”.