Bologna mette il freno, il nuovo limite di velocità in città fa discutere

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore: “Obiettivo zero morti in strada”. Sanzioni dal 1° gennaio 2024

Bologna ha messo il freno. Sabato è entrato ufficialmente in vigore il limite dei 30 chilometri orari sulle strade urbane a eccezione di quelle a scorrimento rapido. Un provvedimento fortemente voluto dal primo cittadino Matteo Lepore con l’obiettivo di ridurre le morti in strada: “Nella Città 30 andremo un po’ più piano, per andare più veloci tutti”. Bologna è la prima grande città italiana a istituire il limite sul modello delle principali metropoli europee.

Sanzioni dal 2024

La buona notizia per gli automobilisti bolognesi è che le sanzioni scatteranno dal 1° gennaio 2024. Una decisione presa per dare ai cittadini la possibilità di assimilare le nuove regole. Nel frattempo l’amministrazione adeguerà le strade con nuovi cartelli e bolloni sull’asfalto per segnalare il nuovo divieto. Sulle strade a velocità 30 il controllo sarà affidato ai vigili, mentre gli autovelox fissi saranno solo nelle strade a scorrimento rapido, dove il limite resta a 50 chilometri orari.

Matteo Lepore, sindaco di Bologna, dove è entrato in vigore il limite dei 30 km/h
Foto ANSA/MAX CAVALLARI

Obiettivo “zero morti” sulle strade

L’obiettivo, ha spiegato il sindaco, è innanzitutto azzerare gli incidenti e le morti in strada: “Ho promesso di impegnarmi senza indugio per azzerare queste tragedie. Solo a Bologna, nel 2022 hanno perso la vita 22 persone e nel 2023 già 13, con un incremento rilevante rispetto al periodo precedente alla pandemia. Considerate che la prima causa di morte in Italia sotto i 50 anni sono proprio gli incidenti stradali. Il 73% di questi avviene in ambito urbano”, ha scritto Lepore in una lettera alla città. “Le prime tre cause sono la velocità eccessiva, la mancata precedenza sulle strisce pedonali o la guida distratta. La velocità conta sempre: o come causa diretta o come fattore che aggrava le conseguenze delle altre violazioni”.

“Città 30“, questo il titolo-manifesto del provvedimento, è un tassello del più ampio progetto dell’amministrazione targata Partito Democratico che mira a dare “più spazio alle persone”, sottraendolo alle auto, con la messa in sicurezza di strade e attraversamenti, nuove piazze pedonali, piste e corsie ciclabili.

Oltreché proteggere pedoni e ciclisti, migliorare la funzionalità e la sicurezza della strada, l’introduzione delle “zone 30” mira anche a ridurre l’inquinamento atmosferico, acustico e visivo.

Per adeguare la segnaletica e migliorare strade e marciapiedi il Comune ha stanziato 24 milioni di euro.

La misura non piace a tutti però. Ma a chi lo critica, il primo cittadino replica: “Se noi salviamo venti vite l’anno non vale la pena? Per me sì. Per quanto mi riguarda vale la pena anche perdere le elezioni per venti vite l’anno”.

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