Rese note le ultime volontà di Silvio Berlusconi. “Nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA”. All’ultima compagna Marta Fascina 100 milioni di euro
Va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli nati dal primo matrimonio raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie. Comincia dunque a delinearsi il destino dell’impero economico di Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno. Dopo l’apertura del testamento, ieri pomeriggio a Milano, questa mattina sono stati resi pubblici i dettagli sulle ultime volontà del leader di Forza Italia.
Nella lettera indirizzata ai cinque figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi), Silvio Berlusconi scrive: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”. Il testo è contenuto in una busta non sigillata, datata Arcore 19 gennaio 2022, con la scritta “ai miei figli” contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate, in tutto una quindicina di righe. “Sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”, si legge nella missiva.
Con una nota i figli fanno sapere che dalle volontà testamentarie “risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”. Ma, considerato che Marina e Pier Silvio avevano il 7,65% ciascuno di Fininvest, oggi (dopo l’apertura del testamento) la loro quota raggiunge il 53%. Dunque i due figli avuti dalla prima moglie detengono insieme la maggioranza della holding.
Silvio Berlusconi possedeva poco più del 61% di Fininvest mentre il restante 40% circa è suddiviso tra i cinque figli. Del 60% circa detenuto dal fondatore di Fininvest, il 40% andava ripartito in parti uguali ai figli in base al diritto ereditario, quindi l’8% ciascuno. Nella piena disponibilità di Silvio Berlusconi, dunque, restava solo il 20% della società, una quota decisiva per spostare gli equilibri tra i due rami della famiglia, quello composto da Marina e Pier Silvio (entrambi con ruoli strategici e di comando in Mfe, Mondadori e Fininvest), da un lato, e l’altro costituito da Barbara, Eleonora e Luigi.
Il Cavaliere quindi avrebbe disposto che la quota del 20% venisse ridistribuita in modo da bilanciare il “peso” tra le due componenti della famiglia così da garantire la continuità aziendale, come comunicato ufficialmente da Fininvest subito dopo la morte di Berlusconi e ribadito dallo storico amico Fedele Confalonieri, che aveva escluso “sorprese” dal testamento.
All’ultima compagna Marta Fascina Berlusconi lascia 100 milioni. Stessa cifra al fratello Paolo. All’amico Marcello Dell’Utri invece 30 milioni. Lasciti disposti “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”, ha scritto Berlusconi.
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