Gli amanti del genere thriller non possono perdere una miniserie su Netflix da guardare tutta d’un fiato. La storia è tratta da un libro: ecco qual è il titolo e di che cosa parla.
Il colosso dello streaming ha contenuti per tutti i gusti. Uno di questi è un thriller realmente accaduto, la cui storia è stata raccontata prima in un libro e in seguito trasposta sul piccolo schermo e fatta conoscere a più persone.
Il catalogo Netflix è talmente ampio che scegliere alle volte diventa complicato, soprattutto per i nuovi abbonati che devono farsi largo tra centinaia di titoli tra film, serie tv, programmi, documentari, cartoon e quant’altro. Per tutti gli appassionati del genere thriller, però, c’è un miniserie Netflix da non perdere.
Si tratta di una storia coinvolgente tratta dal romanzo di Romy Hausmann in cui parla di vicende realmente accadute e che hanno interessato la cronaca. Stiamo parlando de La mia prediletta, un dei titoli più visti sulla piattaforma e che continua a riscontrare consensi da parte degli abbonati.
Basata sull’omonimo libro di Romy Hausmann, la miniserie Netflix in 6 puntate è disponibile per gli abbonati Netflix dallo scorso 7 settembre e vede alla regia Isabel Kleefeld. Troviamo l’attrice Kim Riedle nei panni della protagonista Lena, una donna che viene in fuga dal suo rapitore.
Lena è stata rapita e costretta a tirare su i suoi due figli Hannah e Jonathon, interpretati da due attori molto giovani: Naila Schuberth e Sammy Schrein. In un momento favorevole, Lena prende i suoi figli e tenta la fuga, ma questa si ferma dopo che i tre sono stati coinvolti in un terribile incidente che ha messo a rischio le loro vite.
Una volta in ospedale, Lena entra in coma e non può collaborare con la polizia che invece ascolta Hannah e Jonathon. È proprio grazie ai racconti della ragazzina che la polizia crede che si tratti di Lena Beck, una ragazza scomparsa 13 anni prima. Ben presto, però, si scopre che Lena non è quella ragazza scomparsa e così il mistero s’infittisce.
La miniserie dello streamer è molto vicina alla trama del libro il quale, a sua volta, ha il merito di unire diversi racconti di donne tenute prigioniere in casa e poi liberate. Una delle fonti più importanti di inspirazione è stato il caso Fritzl realmente accaduto, cioè la storia di Elisabeth, una donna austriaca che è stata rapita e tenuta prigioniera da suo padre in una cantina per 24 anni. La donna ha subito una serie di violenze da parte dal genitori e negli anni ha avuto 7 figli.
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